ultimo aggiornamento 2-06-2008

 

 

 

mamma

Prima edizione del premio
Amore oltre le bandiere

 

Nel 50° anniversario della morte della carpigiana Marianna Saltini (1889-1957), fondatrice della "Casa della Divina Provvidenza" che ha accolto e salvato migliaia di fanciulle dall’abbandono morale e materiale e continua tuttora nella sua opera assistenziale, il Comitato della Festa del Patrono di Carpi ha istituito il premio Amore oltre le bandiere”.

Il premio che avrà cadenza annuale, verrà consegnato nell’ambito dei festeggiamenti per la ricorrenza del Patrono di Carpi, San Bernardino da Siena, il 20 Maggio nel corso di una serata di gala presso il teatro Comunale.

Il premio verrà assegnato a persone od enti che si siano particolarmente contraddistinti in attività di tutela e sostegno della donna, della maternità e dell’infanzia.

Il premio è duplice e sarà assegnato ad una persona o ad un ente distintosi a livello nazionale e ad una persona o ad un ente distintosi all’interno del territorio della Diocesi di Carpi.
Il Premio consisterà in una formella artistica originale realizzata dal maestro Filippo Carnazza.


Ad assegnare il Premio sarà una Commissione composta da:

  • Il presidente della Commissione: Pierluigi Senatore;
  • Il presidente del Comitato del Patrono: Adamo Neri;
  • L’Assessore alla Cultura del Comune di Carpi: Alberto Bellelli;
  • Mons. Douglas Regattieri vicario generale, delegato dal Vescovo
  • I rappresentanti della Fondazione Casa della Provvidenza: Roberto Cigarini e Tonino Zanoli.

 


biografia MAMMA NINA

Maria Anna Saltini nasce a Fossoli di Carpi il 28 agosto 1889. Rimasta vedova con sei figli, dopo un periodo di collaborazione a San Giacomo Roncole col fratello don Zeno, fondatore di Nomadelfia, si sente chiamata a raccogliere bambine orfane o in stato di abbandono morale. Superando incomprensioni e ostilità della famiglia d’origine e degli stessi figli, fonda la congregazione delle Figlie di S. Francesco e la Casa della Divina Provvidenza dove, a partire dal 1936, verranno accolte, educate e formate più di mille bambine.
La Casa ha un ruolo di rilievo sul territorio durante il secondo conflitto mondiale, quando Mamma Nina si prodiga anche per il salvataggio degli ebrei, insieme a Odoardo Focherini e a don Dante Sala. L’opera si consolida e si aprono altre case nei Comuni di Modena, Cavezzo, Mirandola, Soliera. La scia di drammi, lutti e povertà lasciata dalla guerra determina un aumento esponenziale delle bambine accolte, che agli inizi degli anni ‘50 sono già oltre 400. Nelle lacerazioni di quegli anni, la figura di Mamma Nina diventa un simbolo in cui tutti i carpigiani, al di là delle appartenenze, si riconoscono. “Siete tutti miei figli –dirà Mamma Nina – Io ho una sola bandiera, quella dell’amore”. Muore, dopo una malattia che segna l’ultima fase della sua vita, il 3 dicembre 1957.  Con queste parole nel 1984 il Vescovo di Carpi, Alessandro Maggiolini, chiede l’apertura del processo di beatificazione: “La vicenda di Mamma Nina mi sembrava disumana – afferma -. Soltanto dopo aver bene esaminato tutto, aver riflettuto e pregato, mi sono accorto che qui eravamo davanti al Vangelo puro, nella sua radicalità, sine glossa”.
Oggi sono nove le religiose della Casa della Divina Provvidenza che curano la formazione morale e religiosa delle bambine, in prevalenza straniere. A ulteriore testimonianza dell’intatta attualità dell’intuizione e dell’opera di Mamma Nina, l’esperienza si è recentemente arricchita con l’apertura a Carpi (2003) e a Modena (2006) di due nuove strutture – Agape di Mamma Nina onlus – per l’accoglienza e il recupero di madri in difficoltà con i loro figli